di Giuseppe Mancini (Consigliere AIAT).
Il 26 gennaio 2017, nei locali del Polo Bioscientifico dell’Università di Catania si è discusso sulle più recenti innovazioni ed applicazioni nel campo delle tecnologie per il monitoraggio e la salvaguardia dell’ambiente marino grazie anche alle nuove possibilità di ricostruzione in 3D del fondo marino mediante immagini da satellite e alle tecniche multibeam. Il workshop, dal titolo “Remote Sensing Technologies for the Managment and Protection of Coastal and Marine Ecosystems” è stato organizzato da AIAT e dal centro di ricerca CUTGANA dell’Ateneo di Catania (ente gestore dell’Area marina protetta Isole Ciclopi e di sette riserve naturali), in collaborazione con l’Italian Hydrographic Society (IHS). Hanno aperto i lavori il direttore del CUTGANA Giovanni Signorello, il presidente di AIAT Adriano Murachelli e il past-president di Asita Luciano Surace.
Nel corso dei lavori Giuseppe Mancini (AIAT e UNICT) ha evidenziato le importanti simbiosi tra le azioni per il controllo e il risanamento ambientale e le possibilità offerte dai nuovi sviluppi tecnologici nell’acquisizione delle immagini satellitari illustrando applicazioni nel campo della tracciabilità degli oil spill, degli scarichi illegali da petroliere, della salvaguardia della biodiversità nelle aree costiere e nelle grandi barriere coralline, del controllo della marine litter nonché delle più innovative tecniche ingegneristiche per il trattamento delle acque e dei rifiuti industriali, per la bonifica dei porti e per il dragaggio e trattamento dei sedimenti contaminati, tema quest’ultimo, sviluppato con uno specifico focus sulla rada di Augusta.
Knut Hartmann della EOMAP, società leader a livello mondiale nelle tecnologie per il monitoraggio da satellite, ha approfondito le caratteristiche dei sistemi di rilevamento della batimetria (SDB) evidenziandone i metodi, i relativi vantaggi, le fonti di incertezza e fornendo un ampia rassegna di casi studio applicati alla definizione della ricostruzione 3D della batimetria, al monitoraggio della qualità delle acque, alla classificazione del fondale marino, alla definizione della costa e alla tracciabilità delle rotte delle imbarcazioni.
Marco Filippone della società FUGRO OSAE leader mondiale nel campo dei servizi geotecnici integrati, delle indagini subacquee e delle tecnologie per la geoscienza ha approfondito le più recenti innovazioni del campo delle indagini mediante multibeam echo sounder evidenziando le grandi possibilità offerte da tale approccio, attraverso l’integrazione con i dati sulla colonna d’acqua, in particolare nel campo della ricerca dei giacimenti profondi di idrocarburi (seep hunting).
Grande interesse tra il pubblico in sala ha infine sollevato l’intervento di Marco Carlini della Società ELETTRA tlc che ha approfondito le tecnologie e le modalità per la posa di cavi sottomarini sia in profondità che nei terminali sottocosta, evidenziando come proprio a Catania abbia base uno dei 4 depositi di cavi presenti in Europa. Il relatore ha mostrato diverse applicazioni che consentono il minimo disturbo all’ambiente e la massima sostenibilità complessiva dell’intervento e illustrato le più complesse campagne a mare che hanno suscitato numerose domande da parte dei futuri operatori marittimi presenti in sala. Un vivace dibattito che ha coinvolto i relatori intervenuti ed il numeroso pubblico ha poi concluso l’incontro.